Peter Fischli e David Weiss
Altri fiori e altre domande
Palazzo Litta, Milano
30 gennaio - 16 marzo 2008
Progetto
Peter Fischli e David Weiss lavorano insieme dal 1979 e con le loro opere – video, installazioni, fotografie e sculture – trasformano la realtà in un laboratorio capace di sgretolare ogni certezza e sottoporla alla critica più spietata, mescolando rigore e fantasia, leggerezza e tragedia.
Tra le pareti di broccato, le cineserie e gli specchi del piano nobile di Palazzo Litta, la mostra Altri fiori e altre domande, curata da Massimiliano Gioni, Bice Curiger e Vicente Todolí, raccoglie lavori inediti e oltre quaranta opere storiche del duo di artisti svizzeri che per l’occasione reinventano completamente la loro retrospettiva partita dalla Tate Modern di Londra e dalla Kunsthaus Zürich di Zurigo. Con opere che si mimetizzano tra gli arredi originali del palazzo, appoggiate con semplicità sui davanzali delle finestre e sulle mensole di camini e specchiere, si attraversano le sale di Palazzo Litta con la sensazione di trovarsi in una Wunderkammer o, addirittura, nell’abitazione privata di un collezionista svitato che ha raccolto attorno a sé una bizzarra collezione: su un tavolo si vedono montagne di salsiccia e paesaggi romantici spuntare tra le pareti di un frigorifero, mentre oggetti in equilibrio precario sfidano le leggi di gravità.
Nelle fotografie e nei video di Fischli e Weiss anche la noia diventa spettacolo, la banalità si declina in infinite variazioni e tutto scorre nella sua meravigliosa molteplicità. Nel video The Way Things Go [Così vanno le cose], 1986-1987, gli oggetti che ci circondano sembrano possedere una vita propria e i materiali più diversi – scatole, bottiglie, pezzi di legno, candele, copertoni e teiere – si rincorrono in una serie esilarante di reazioni a catena, un effetto domino in cui caos e ordine si sfidano all’infinito.
Nelle mani di Fischli e Weiss anche la materia più insignificante si trasforma in qualcosa di magico. In una serie di sculture iperrealiste, il contenuto dello studio degli artisti è riprodotto meticolosamente in poliuretano, un materiale leggerissimo quanto delicato, che sembra catturare tutta la fragilità del mondo.
Per la mostra Altri fiori e altre domande la Fondazione Nicola Trussardi porta a Milano anche Raft [La zattera], 1982, la prima scultura in poliuretano realizzata da Fischli e Weiss. In un’altra serie di opere, mobili, utensili, alberi ed edifici sono ricostruiti in gomma e trasformati in un inquietante monocromo nero e senza peso.
Nella serie Suddenly this Overview [All’improvviso una rivelazione], 1981-2006 – presentata per la prima volta in Italia – il duo riscrive e documenta eventi cruciali della storia dell’uomo, accanto a fatti del tutto secondari, in una sequenza di più di novanta piccole scene di creta. Dalla scoperta del teorema di Pitagora alla nascita di Albert Einstein, dalle rivelazioni di Galileo Galilei all’assassinio di John F. Kennedy, dal terrore per la proiezione del primo film dei fratelli Lumière alla soddisfazione dei Rolling Stones dopo aver composto uno dei loro più celebrati capolavori, le sculture di Peter Fischli e David Weiss sono un repertorio di eventi insoliti e di episodi marginali che la storia ufficiale non ha mai raccontato.
L’intera mostra a Palazzo Litta è un labirinto di immagini, un viaggio tra micro-universi e panorami lillipuziani: An Unsettled Work [Un lavoro incompleto], 2000-2006, è un giro del mondo in migliaia di immagini che si confondono e si intrecciano una con l’altra, rimescolando scala e prospettiva, per rivelarci il lato oscuro della quotidianità. Altrove scorrono centinaia di fotografie ipnotiche di fiori e funghi. Sempre in bilico tra sublime e paranoia, tra routine e psichedelia, l’opera di Fischli e Weiss scorre come un’enciclopedia impazzita, un’esplosione di forme e colori, illuminazioni e oscurità. La comicità del duo svizzero di artisti si tinge anche di tinte drammatiche: nell’installazione Questions [Domande], 1981-2002/2003, scorrono dubbi esistenziali, domande inquietanti e quesiti assurdi che rivelano le paure e i desideri che ci assalgono la sera prima di dormire. Questo sentimento primordiale di paura e stupore torna nei film in cui i due artisti indossano costumi da topo e da orso e si avventurano per le strade di Los Angeles e le montagne della Svizzera, perfetti filosofi in stile Walt Disney.
Mai aperto prima per un’esposizione d’arte contemporanea, Palazzo Litta è uno degli esempi più sontuosi di dimora privata dell’aristocrazia milanese. Realizzato dall’architetto Francesco Maria Richini nella prima metà del Seicento per Bartolomeo Arese, il palazzo è costruito nel pieno centro storico di Milano attorno a due ampli cortili e ha un giardino che in origine si estendeva fino al Castello Sforzesco. Le stanze dorate e affrescate del palazzo, che preservano gli stucchi e parte degli arredi originali, sono state al centro della vita mondana milanese dal Seicento in poi: la sontuosa Sala degli Specchi e la Sala da Ballo ospitano nei secoli ricevimenti memorabili e celebrazioni regali in onore di personaggi come Maria Teresa d’Austria e Napoleone. Il palazzo supera indenne i bombardamenti della Seconda guerra mondiale e, dopo essere stato di proprietà delle Ferrovie italiane per quasi un secolo, è ora rientrato nel patrimonio dello Stato e dal 2007 è sotto la tutela del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Dopo lunghi anni di chiusura, le sale di Palazzo Litta prendono nuovamente vita e si aprono per la prima volta, con la mostra Altri fiori e altre domande della Fondazione Nicola Trussardi, alle energie dell’arte di oggi.
Peter Fischli è nato a Zurigo nel 1952; David Weiss* è nato nel 1946 a Zurigo. Entrambi vivono e lavorano a Zurigo e collaborano dal 1979. Negli oltre trenta anni di lavoro comune hanno esposto con mostre personali in musei e istituzioni di tutto il mondo, tra cui il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid (2009), la Kunsthaus Zürich di Zurigo (2007), il Museé d’Art moderne de la Ville de Paris di Parigi (2007), la Tate Modern di Londra (2006), il Museum Boijmans van Beuningen di Rotterdam (2003), il Museum Ludwig di Colonia (2002), il MACBA Museu d’Art Contemporani de Barcelona di Barcellona (2000), il San Francisco Museum of Contemporary Art di San Francisco (1997), la Serpentine Gallery di Londra (1996) e il Museum of Contemporary Art di Los Angeles (1987). I due artisti hanno contribuito alla realizzazione del Padiglione Svizzero dell’Esposizione Internazionale di Siviglia del 1992 e hanno partecipato a numerose mostre collettive in spazi come Punta della Dogana a Venezia (2009), l’Hamburger Bahnhof di Berlino (2008), il Guggenheim Museum di New York (2003), il Centre Pompidou di Parigi (1992) e il Walker Art Center di Minneapolis (1996). Il duo ha rappresentato la Svizzera alla Biennale di Venezia – 46. Esposizione Internazionale d’Arte (1995), ha vinto il Leone d’Oro sempre alla Biennale di Venezia nel 2003 e preso parte alle più importanti kermesse per l’arte contemporanea come la 55. Carnegie International del Carnegie Museum of Art di Pittsburgh (2008-2009), la Yokohama Triennale (2008), l’11. Biennale of Sydney in Australia (1998), Documenta a Kassel (in due edizioni, nel 1997 e nel 1987), e lo Skulptur Projekte di Münster (due edizioni, nel 1997 e nel 1987).
Approfondisci
Prodotta dalla Fondazione Nicola Trussardi, Altri fiori e altre domande è la prima grande mostra in Italia di Peter Fischli e David Weiss, già celebrati dal Leone d’Oro alla Biennale di Venezia.
Pensata appositamente per gli spazi seicenteschi di Palazzo Litta, la mostra rappresenta un’occasione unica per esplorare i mondi surreali inventati dal duo svizzero.
Tra le pareti di broccato, le cineserie e gli specchi del piano nobile di Palazzo Litta, che la Fondazione Nicola Trussardi apre per la prima volta all’arte contemporanea, la mostra raccoglie lavori inediti e oltre quaranta opere storiche di Fischli e Weiss e offre una panoramica completa e originale sulla loro produzione. Palazzo Litta si trasforma in uno strano carillon dell’assurdo.
Fischli e Weiss lavorano insieme dal 1979 e si sono imposti come i profeti di un’arte che guarda al mondo con stupore infantile, ma che è anche capace di sgretolare ogni certezza e sottoporla alla critica più spietata. Perfino l’ingresso nella mostra è spaesante e appare come un luogo di transito in cui le opere si confondono con gli ambienti originali tra mobili antichi e fotografie di Aeroporti (1987-in progress).
Nelle mani di Fischli e Weiss anche la materia più insignificante si trasforma in qualcosa di magico. Dalla dissolvenza ipnotica di Fiori (1997-98) alle Sculture Nere (1986-88) in cui mobili, utensili, alberi ed edifici sono ricostruiti in gomma e trasformati in un inquietante monocromo, fino alla proiezione Kanalvideo (1992) che ci guida nelle fognature di Zurigo, l’arte di Fischli e Weiss svuota la realtà di ogni peso e la trasforma in un miraggio.
L’impercettibile distanza che separa verità e finzione è uno dei temi centrali nell’opera di Fischli e Weiss. In una delle loro serie più famose, gli artisti hanno riprodotto meticolosamente alcuni oggetti scolpendoli in poliuretano, un materiale leggerissimo quanto delicato, che sembra catturare tutta la fragilità del mondo. Untitled (Pallets) (2001-04) apre uno squarcio su ciò che di solito resta celato nelle esposizioni d’arte: per svelarci il disordine dietro le quinte, Fischli & Weiss espongono oggetti comuni che in realtà sono sculture realizzate con cura maniacale. In La Zattera (1982) – la prima opera che i due artisti abbiano mai realizzato in poliuretano – Fischli e Weiss fanno riemergere dagli abissi nature morte da cartone animato e animali da fiaba. In Untitled (Rotterdam) (2000-04) trasformano una delle ultime sale della mostra nel ripostiglio di un custode immaginario: una simulazione iper-realista, tanto spettacolare quanto ordinaria, in cui ogni oggetto è scolpito e dipinto a mano.
La realtà per Fischli e Weiss va guardata come un sogno a occhi aperti, che talvolta si tinge di sfumature drammatiche. Nell’installazione Domande (1980-2003) scorrono dubbi esistenziali, quesiti inquietanti e piccole riflessioni: sono paure e desideri simili a quelli che ci assalgono la sera prima di dormire – filosofia da quattro soldi o rivelazioni esoteriche? In uno dei video più celebri di Fischli e Weiss, The Way Things Go (1986-87), gli oggetti si risvegliano e i materiali più diversi – scatole, bottiglie, pezzi di legno, candele, copertoni e teiere – si rincorrono in una serie esilarante di reazioni a catena, un effetto domino in cui caos e ordine si sfidano all’infinito. Questo sentimento primordiale di paura e stupore torna nel film La Retta Via (1983), in cui i due artisti si travestono da topo e da orso e si avventurano per le montagne della Svizzera, perfetti filosofi in stile Walt Disney. I costumi conservati al centro della stanza sono al contempo perfette sculture minimaliste e feticci da museo delle cere.
Osservata in tutta la sua svagata complessità, l’opera di Fischli e Weiss ci appare animata da piccoli miracoli e momenti di felicità fai da te. L’intera mostra a Palazzo Litta può essere descritta come un labirinto di immagini e mondi possibili, un viaggio tra micro-universi e panorami lillipuziani: Un Lavoro Incompleto (2000-06) è un giro del mondo in centinaia di immagini che si confondono e si intrecciano una con l’altra, per rivelarci il lato oscuro della quotidianità.
Catalogando regole ed eccezioni, l’opera di Fischli e Weiss scorre come un’enciclopedia impazzita, un’esplosione di forme e colori, illuminazioni e oscurità. Nella serie Fotografie di Salsicce (1979), l’opera che segna l’inizio della collaborazione tra i due artisti, montagne di salsiccia e paesaggi romantici spuntano tra le pareti di un frigorifero o sul pavimento del salotto, per rivelare bellezze allo stesso tempo sublimi e kitsch. Nella serie Equilibri – Un Pomeriggio Tranquillo (1984) oggetti in equilibrio precario sfidano la legge di gravità e danno vita a nuove creature ibride. Nelle fotografie di Fischli e Weiss anche la noia diventa spettacolo, la banalità si declina in infinite variazioni e tutto scorre nella sua meravigliosa molteplicità.
Perfino la storia dell’umanità passa attraverso il caleidoscopio di Fischli e Weiss: nell’ambiziosa serie Suddenly this Overview (1981) – presentata per la prima volta in Italia – il duo riscrive gli eventi cruciali della storia dell’uomo in una sequenza di oltre novanta piccole scene di creta. Vignette da un universo in miniatura, le sculture di Fischli e Weiss ricostruiscono eventi insoliti ed episodi marginali che la storia ufficiale non ha mai raccontato.
Nell’ultime sale del Palazzo un gatto gigante si lecca i baffi mentre poco lontano si diffondono i suoni di una radio. Come molte altre opere di Fischli e Weiss, anche Radio (2008) cela una sorpresa misteriosa: è in presa diretta con il passato, la radio suona musiche e diffonde notizie ormai di qualche mese fa. Voci lontane ma sempre presenti.
Altri fiori e altre domande porta a Milano le visioni allucinate di Fischli e Weiss, in una combinazione unica di opere storiche e produzioni originali che negli spazi barocchi di Palazzo Litta si fanno ancora più fantasmagoriche.
* David Weiss è morto a Zurigo il 27 aprile 2012.