Alighiero e Boetti Day

Artissima e Fondazione Nicola Trussardi

Auditorium RAI, Torino
Sabato 28 maggio 2011




Progetto

Alighiero e Boetti Day è un evento non-stop di dodici ore a cura di Luca Cerizza, Massimiliano Gioni e Francesco Manacorda concepito per indagare la figura di Alighiero Boetti in tutta la sua ricchezza e profondità.

Dalle 12.00 alle 24.00 di sabato 28 maggio 2011, all’interno della suggestiva cornice dell’Auditorium della Rai di Torino – disegnato da Carlo Mollino nel 1952 – artisti, storici dell’arte, critici, scrittori, musicisti, scienziati, collaboratori e amici di Alighiero Boetti sono chiamati a confrontarsi e a esplorare la portata del pensiero e dell’opera di uno degli artisti più importanti e allo stesso tempo più enigmatici del Novecento.

Salman Alì, Stefano Arienti, Stefano Bartezzaghi, Thomas Bayrle, Achille Bonito Oliva, Frédéric Bruly Bouabré / André Magnin, Robert Cailliau, Clino Castelli, Maurizio Cattelan, Germano Celant, Laura Cherubini, Francesco Clemente, Lynne Cooke, Roberto Cuoghi, Mariangelica De Gaetano, Mario Dellavedova, Pietro Derossi, Dexter Sinister, Patrizio Di Massimo, Peppe Frana, Guido Fuga, Giorgio Galli, Mario Garcia Torres, Piero Gilardi, Marco Giusti, Mark Godfrey, Emidio Greco, Rolf Lauter, Corrado Levi, Giorgio Maffei, Randi Malkin Steinberger, Andrea Marescalchi, Massimo Mininni, Jonathan Monk, Ugo Nespolo, Hans Ulrich Obrist, Luigi Ontani, Giulio Paolini, Francesca Pasini, Michelangelo Pistoletto, Paola Pivi, Christian Rattemeyer, Maria Teresa Roberto, Rinaldo Rossi, Pier Luigi Sacco, Daud Khan Sadozai, Salvo, Federico Tiezzi, Rirkrit Tiravanija / Arto Lindsay, Tommaso Trini, Andrea Valle, [iaŋ] [voo], Adelina von Fuerstenberg e Lawrence Weiner sono solo alcuni dei nomi che aderiscono al progetto e che con i loro interventi e contributi rendono omaggio nelle forme più diverse alla figura di Alighiero Boetti.

Attraverso le loro testimonianze – in qualità di eccezionali compagni di strada, ma anche più semplicemente di artisti, pensatori e critici che oggi guardano al lavoro di Boetti con interesse – Alighiero e Boetti Day si propone di stimolare a ripensare il ruolo centrale di Alighiero Boetti nella cultura italiana e nella scena artistica internazionale.

Alighiero e Boetti Day è un evento unico, dalla natura ibrida, al confine tra il convegno, l’intervento artistico, la performance e la narrazione biografica: dodici ore di lavori aperti alla partecipazione del pubblico, in cui si susseguono interventi singoli, dialoghi, tavole rotonde, proiezioni di filmati e interviste, presentazioni di materiali inediti, reading, incursioni artistiche e gesti teatrali che come tanti tasselli vanno a comporre un unico grande e variopinto mosaico. Oltre ad essere un imperdibile momento di approfondimento della figura dell’artista, Alighiero e Boetti Day è soprattutto l’occasione per riconsiderare la pratica artistica di Alighieri Boetti attraverso gli occhi di chi gli è stato e gli è vicino: esperti e artisti appartenenti a generazioni diverse che continuano a mantenere viva la sua eredità e il suo pensiero.

 Alighiero e Boetti Day sperimenta un nuovo formato espositivo e di ricerca: una piattaforma di scambio al cui centro non si trovano opere ma relazioni, storie, racconti e testimonianze, volte a celebrare una singola figura che è stata leggendaria per molti artisti e operatori culturali del passato e che oggi appare sempre più fondamentale.

Con Alighiero e Boetti Day Artissima e la Fondazione Nicola Trussardi dedicano un appassionato omaggio di risonanza internazionale a Alighiero Boetti nella sua città natale, Torino, ricostruendo nelle sue sfaccettature lo spessore dell’artista e rivendicando la centralità di una delle figure che maggiormente ha influenzato la storia dell’arte contemporanea.

Alighiero e Boetti Day è un progetto curato Luca Cerizza – autore del volume Le mappe di Alighiero e Boetti (Electa) – Massimiliano Gioni – direttore artistico delle Fondazione Nicola Trussardi – e da Francesco Manacorda – direttore di Artissima.

L’evento è co-prodotto da Artissima e dalla Fondazione Nicola Trussardi nell’ambito di Giorno per Giorno 2011, un’iniziativa promossa dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT di Torino.

Approfondisci

Alighiero Boetti ( 1940-1994) – o Alighiero e Boetti come si firma a partire dal 1973 – nasce a Torino dove esordisce nell’ambito dell’Arte Povera a gennaio del 1967. Nel 1972 si trasferisce a Roma, città in cui scopre il piacere della luce e dei colori lontani dall’austerità torinese. Già l’anno precedente ha scoperto l’Afghanistan e avviato il lavoro artistico che affida alle ricamatrici afghane, tra cui le Mappe, planisferi colorati che egli riproporrà lungo gli anni come registro dei mutamenti politici del mondo.

Artista concettuale, versatile e caleidoscopico, produce una grande varietà di tipologie di opere e per alcune delega l’esecuzione manuale ad altri, ma sempre secondo regole del gioco ben precise e principi come quello ‘della necessità e del caso’ per citare Jacques Monod premio Nobel per la Fisica 1971.

Nascono così i monocromi a biro (blu, neri, rossi, verdi) in cui la campitura tratteggiata su carta mette in scena il linguaggio; ugualmente tutte le opere ricamate su stoffa, non solo le Mappe del mondo ma anche certe composizioni di lettere, sempre quadrate e multicolore (sul modello Ordine e disordine); infine i Tutto, fitti puzzle in cui si ritrova davvero tutto: figure da rotocalchi, oggetti da scrivania, sagome di animali…
Il tempo, il suo scorrere affascinante e ineluttabile, è forse il tema unificante nella pluralità tipologica e iconografica di Boetti.

Tra le ultime opere alcune sono monumentali, come i 50 arazzi con testi in italiano e persiano (esposti a Parigi nella mostra Les Magiciens de la terre, 1989), oppure i 50 khilim esposti al Magasin di Grenoble a dicembre 1993 nell’ultima mostra inaugurata alla presenza dell’artista allora già molto malato.
Alighiero Boetti ha esposto nelle mostre più prestigiose e emblematiche della sua generazione, da When attitudes become form (1969 ) a Contemporanea (Roma, 1973), da Identité italienne (Parigi, 1981) a The italian metamorphosis 1943-1968 (Guggenheim Museum New York, 1994). E’ stato sei volte presente alla Biennale di Venezia, con sala personale premiata nell’edizione del 1990 e un omaggio postumo nel 2001.
La sua opera nonché le sue scelte in quanto artista hanno fortemente influenzato la generazione successiva e molti giovani del nuovo millennio, in Italia e nel mondo.

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