Ideata e curata by Fondazione Nicola Trussardi

I’ll Be Your Mirror

Frieze Art Fair, City Inn Westminster, Londra
15 – 18 ottobre 2004




Incursione

I’ll Be Your Mirror [Sarò il tuo specchio] è un progetto della Fondazione Nicola Trussardi realizzato su invito della Frieze Art Fair di Londra. Gli artisti Monica Bonvicini, Mircea Cantor, Martin Creed, Jeremy Deller, Trisha Donnelly, Michael Elmgreen & Ingar Dragset, Gabriel Kuri, Adam McEwen, Richard Prince e David Shrigley sono invitati a lasciare messaggi per i clienti dell’hotel londinese City Inn di Westminster, uno degli alberghi che ospita il maggior numero di professionisti accorsi a Londra per la fiera d’arte.
Ogni giorno, dopo che gli ospiti registrati come visitatori della fiera hanno lasciato la propria stanza per recarsi a Frieze, una frase compare misteriosamente nella loro abitazione. Le frasi, ideate dagli artisti, sono scarabocchiate con un rossetto sullo specchio del bagno di ogni stanza o abbandonate sul letto come una lettera anonima lasciata sul cuscino. I vari messaggi degli artisti spaziano da confessioni private a dichiarazioni politiche: sono brevi riflessioni o improvvisi non sequitur che aprono finestre immaginarie sulla vita di perfetti estranei e vicini silenziosi. L’immaginario di I’ll Be Your Mirror gioca con i clichè di incontri casuali e inaspettati nei corridoi di vecchi alberghi, tra avventure appassionate di una sola notte e indizi dimenticati da un agente segreto che entra nella nostra stanza per lasciare messaggi in codice.

Il messaggio lasciato da Richard Prince recita, perad esempio, “I eat politics, I sleep politics, but I never drink politics” (Mangio coi politici, dormo coi politici, ma non bevo mai coi politici); Trisha Donnelly ammicca a un fascino new age con il suo “Tonight you are the 11th prismatic” (Stanotte sei l’undicesimo prisma), mentre Martin Creed lascia una semplice X, simbolo insieme anonimo e universale. Adam McEwean cita i più classici scenari d’albergo e la celebre scena d’apertura del film Butterfield 8 del 1960, scrivendo le istruzioni “1. Get out. 2. Leave the money. 3. Don’t call” (1. Esci. 2. Lascia i soldi. 3. Non chiamare); Michael Elmgreen & Ingar Dragset usano lo spazio come un tabellone pubblicitario per una catena di grandi magazzini, “Socks at Woolworth: £ 1,25 a pair” (Calze da Woolworths: £ 1,25 al paio); mentre Jeremy Deller cita la Bibbia e la Lettera agli Ebrei di San Paolo – “Here we have no continuing city” (Quaggiù non abbiamo una città stabile).
Invitata a partecipare con un progetto speciale per Frieze Art Fair Artists’ Projects Programme 2004, la Fondazione Nicola Trussardi sceglie con il progetto I’ll Be Your Mirror di non apparire negli spazi della fiera in Regent’s Park ma piuttosto di agire in un territorio inaspettato: per i cinque giorni della Frieze Art Fair i dieci artisti invitati dalla fondazione disperdono domande, dubbi, ordini e dichiarazioni negli spazi del City Inn Hotel di Westminster, l’albergo ufficiale della fiera. Le frasi di I’ll Be Your Mirror sono anche collezionate e stampate su una serie di cartoline distribuite gratuitamente ai visitatori di Frieze: un sussurro che si infiltra nelle conversazioni degli ospiti e del pubblico della fiera.

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