Cine Dreams

Civico Planetario “Ulrico Hoepli”, Milano
28 – 30 marzo 2014




Progetto

La Fondazione Nicola Trussardi e miart presentano Cine Dreams, un progetto speciale di arte contemporanea con installazioni, proiezioni multimediali, interventi sonori e video concepiti appositamente per planetari. Cine Dreams è un piccolo festival dell’arte incentrato su storie di costellazioni e di universi, che guarda al planetario come a un luogo di conoscenza e di incontro in cui confluiscono diverse discipline, dall’ottica al teatro, dall’informatica alla letteratura, in un viaggio verso nuovi mondi possibili.

Il programma apre con l’opera che dà il titolo all’intera rassegna, Cine Dreams: Future Cinema of The Mind, dell’americano Stan VanDerBeek (New York, 1927 – Baltimora, 1984). Famoso fin dagli inizi della sua carriera per la ricerca pionieristica nel cinema e nell’animazione sperimentale, VanDerBeek fu uno dei primi artisti invitati a insegnare presso il MIT – Massachussets Institute of Technology – nel suo celebre programma di integrazione tra arte e tecnologia. Esempio fondamentale di commistione tra arte e scienza, Cine Dreams: Future Cinema of The Mind fu presentato nel 1972 al Strasenburgh Planetarium di Rochester, nello stato di New York, e per la prima volta in assoluto viene riproposto nella sua versione originale. L’opera consiste nella proiezione simultanea di venti film sulla volta del planetario, sulla quale scorrono anche proiezioni della calotta celeste: esplosione di forme, suoni e colori che mescola scienza e psichedelia, spettacolo e critica della società delle immagini, Cine Dreams: Future Cinema of The Mind – come molte altre opere di VanDerBeek – è stato spesso interpretato come una premonizione di Internet e della cultura digitale. A Milano, come nella presentazione originale, le proiezioni durano otto ore, dalla sera alla mattina, e gli spettatori sono invitati a portare cuscini e coperte e a passare la notte sotto la cupola del planetario: in questo cinema della mente – come l’aveva definito l’autore – il pubblico è chiamato a sonnecchiare e a guardare i film in dormiveglia o a occhi chiusi, sperimentando lo stato individuale e inconscio del sogno in un contesto collettivo e di gruppo. E come nel 1972, gli spettatori possono anche registrare le descrizioni dei propri sogni su una segreteria telefonica.

Nuove storie di costellazioni e universi paralleli prendono vita nelle installazioni dell’artista tedesco Jeronimo Voss (Hamm, Germania, 1981) che nelle sue opere manipola materiale storico e scientifico della fine Ottocento. Ispirata all’omonimo saggio scritto nel 1872 dal rivoluzionario francese Louis-Auguste Blanqui sulla possibilità dell’esistenza di dimensioni parallele infinite, Eternity through the Stars consiste nella proiezione sulla volta del planetario di immagini tratte da antiche diapositive astronomiche raffiguranti rivoluzioni di pianeti e viaggi di comete nel sistema solare. Originariamente concepita per il Planetario di Kassel e presentata in occasione di Documenta 13 e successivamente al MMK di Francoforte e al Planetario di Berlino, l’opera Eternity through the Stars è proiettata in prima assoluta in Italia.

Con un approccio multimediale e multidisciplinare Katie Paterson (Glasgow, 1981) indaga i grandi temi che da secoli affascinano l’arte e la connettono alla scienza, spaziando in modo poetico e sorprendente dalla natura all’ecologia, dalla geologia alla cosmologia. Con le sue installazioni Paterson sonda la vastità della terra e dell’universo, mettendo gli spettatori al cospetto di distanze sublimi e orizzonti lontanissimi.
Per gli spazi del Planetario di Milano l’artista realizza una nuova performance e installazione nella quale combina distanze siderali, suoni e luce: in Earth-Moon-Earth le note di Sonata al chiaro di luna di Beethoven sono state trasmesse sulla superficie lunare sotto forma di onde radio e quindi riflesse sulla terra con ritardi e pause che sono state integrate nella partitura originale, tradotte in suoni e silenzi. L’esecuzione dal vivo al pianoforte di questa nuova versione della Sonata accompagna la proiezione sulla volta del planetario di 27.000 stelle morte.

Fatto edificare alla fine degli anni venti da Ulrico Hoepli su progetto di Piero Portaluppi, il Civico Planetario “Ulrico Hoepli” fu donato alla città di Milano nel 1929. Inaugurato nel 1930, fu il secondo planetario costruito in Italia, dopo quello di Roma, dotato di una tecnologia all’avanguardia per proiettare l’immagine del cielo stellato sull’intera cupola del diametro di quasi venti metri. Oggi il Planetario di Milano è il più grande esistente in Italia e il più attivo, con un pubblico complessivo di circa 5 milioni di visitatori coinvolti dalla sua apertura. Con Cine Dreams, per la prima volta in assoluto nei suoi oltre ottant’anni di storia, ospita un progetto site-specific di arte contemporanea.

Cine Dreams è un progetto ideato e prodotto dalla Fondazione Nicola Trussardi e miart in collaborazione con il Comune di Milano e che prosegue la collaborazione tra la Fondazione e la fiera iniziata nel 2013 con il progetto speciale Liberi tutti.

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